ASPETTANDO LA SERIE i CON...NICHOLAS SPAGNOLO

15/03/2021

Il capitano di Delta ALCF, capolista della Seconda Divisione, non nasconde la soddisfazione: "Primo posto inimmaginabile a inizio campionato"

Dopo il lungo viaggio nelle squadre di Prima Divisione, è tempo di "Aspettare la Serie i con"...i capitani della Seconda. Un campionato ancora incertissimo, con due partite e 40 minuti che possono dire ancora tutto. Con un risultato che si può confermare o ribaltare, come direbbero in tv. Il percorso della seconda divisione parte dalla capolista Delta ALCF e dal suo capitano, Nicholas Spagnolo, leader tecnico e umano della formazione del presidente Loponte. In una lunga e interessante intervista, il numero 10 ha parlato della situazione di classifica, che vede Delta prima con 12 punti insieme a Iconacasa ma forte della vittoria nel confronto diretto. Con 6 punti, sarebbe Prima Divisione. Un risultato insperato e impronosticabile alla vigilia, come ammesso dallo stesso Spagnolo: "Bisogna fare una premessa che mi sembra doverosa: noi siamo partiti, se sentiamo l'intervista del nostro portiere Reale dopo Generali-Delta 0-1, con l'obiettivo salvezza, che è sempre stato il nostro obiettivo. Sentire addirittura parlare di quante possibilità di mantenere il primo posto mi fa addirittura emozionare. Noi ci siamo trovati per merito in questa situazione di classifica che non era prevista per come siamo arrivati a questa Serie i. Sono veramente sorpreso dalla nostra squadra e dal rendimento di alcuni singoli. Se mi parli di percentuali, per scaramanzia sarebbe meglio se non le facessi. Ma se devo rispondere le percentuali, in questo momento, sono di poco superiori al 50%, perché è tutto nelle nostre mani. Vincendo, la posizione di classifica rimarrebbe quella indipendentemente dagli altri. Però sappiamo che saranno due partite difficili, soprattutto quella contro SGS che ci ricordiamo bene. Il 28 luglio, nella nostra preparazione al torneo, abbiamo perso 18-5 contro SGS. Siamo sbigottiti ma contentissimi. Non mi piace fare i conti della serva: dipende tutto da noi e da come ripartiremo".

Delta si giocherà la qualificazione contro SGS e La Clinica, due squadre che Spagnolo ha avuto modo di studiare ed affrontare: "Da capitano, preparo personalmente per i miei ragazzi dei video in preparazione della partita. Ho dei video che spiegano come giocano gli avversari guardando gli highlights, le loro caratteristiche fisiche, quanto vanno in porta, quanto cercano la profondità, se sono orizzontali o verticali. Usiamo molto i video per studiare i nostri avversari. SGS ha delle individualità importanti, da quello che ricordo. Secondo me, una squadra diventa pericolosa quando ha tutti i singoli di livello superiore. Ci sono delle squadre che magari hanno un grande giocatore che fa la differenza e tanti giocatori di medio livello. SGS magari non ha il top player ma tanti giocatori di alto livello: è il collettivo che è importante e che ha portato loro ad ottenere grandi risultati. Da quello che vedo nei video, invece, La Clinica è una squadra altalenante. Ha ottenuto risultati positivi anche, ad esempio, contro SGS: avevano perso nel precampionato ma poi hanno vinto all'esordio. Hanno un grande giocatore che però non è sempre presente a tutte le partite. La Clinica varia: dipende dalla condizione, da chi schiera. Una squadra sempre pericolosa che però non è in alto in classifica perché, a mio avviso, è mancata un po' la continuità".

Questi i numeri di Delta: peggior attacco insieme ad EAE con 9 reti, ma anche solo 6 subite, la miglior difesa del torneo. Statistiche che, secondo Spagnolo, sono motivate dal loro stile di gioco e da un portiere, Reale, di primissimo livello: "In Italia, se vai a guardare anche i campionati professionistici, vince chi ha la miglior difesa. Noi abbiamo costruito le nostre fortune su un grande portiere, quello che considero il migliore di tutte le divisioni della Serie i. Questo perché è preparato, è bravo, ha competenze, è in grado di fare il movimento giusto anche quando va giù. Statisticamente, toglie due gol a partita all'avversario. Abbiamo un altro portiere, Nicolò Palma, che non ha trovato spazio in questo torneo ha davanti a sei quello che anche voi avete definito un mostro. Noi abbiamo strutturato la squadra sulla fase difensiva. Per quanto riguarda l'attacco, se abbiamo il baricentro più basso, davanti fai fatica. I movimenti che abbiamo studiato quest'estate quando ci siamo allenati sono serviti a liberare Bogdanov al tiro, che è il nostro cannoniere, quello con il tiro più pericoloso. Segniamo, poco quanto serve per arrivare poi al risultato positivo. Diamo più occhio alla difesa: i nostri movimenti in campo sono atti a far andare al tiro il nostro giocatore, che consideriamo uno dei più qualitativi. La caratteristica del nostro portiere incide di più nel nostro schema difensivo. Chiaramente aiuta, poi a mio avviso se la nostra squadra avesse subito in più, avrebbe trovato l'impulso per fare più gol. Metti due reti in più ai nostri avversari e non è che noi ci saremmo fermati a 1, 2 o 3 gol. Se la situazione avesse richiesto di inseguire l'avversario, avremmo magari segnato di più: questo non possiamo saperlo. Il nostro portiere è un portiere di categoria superiore e ci affidiamo molto a lui, è in grado di parare e di farlo in maniera efficace. Incide tanto sul nostro rendimento, è probabilmente il nostro miglior giocatore: non solo grazie a lui, ma ha una grande fetta di merito se i nostri risultati sono positivi". C'è spazio anche per un'analisi personale sul proprio rendimento nelle cinque partite: "Non mi piace parlare di singoli ma di collettivo. In questa squadra cerco di mettere più la testa che le gambe. Da capitano, in condivisione con il nostro presidente e gli altri elementi, organizzo il modo di giocare dei nostri ragazzi. Cerco di dare una mano sulla costruzione della manovra e l'organizzazione in campo. Da calciatore, ho fatto i primi minuti e a livello personale non mi considero un top player di questa squadra. Il mio rendimento non ha influito nelle vittorie in maniera preponderante. Però quello che ho potuto dare, come gli altri, ho dato. Non mi piace parlare di singolo, e non solo di me ma in generale. Se siamo così in alto in classifica, e non ce lo aspettavamo, è perché ognuno ha dato qualcosa, indipendentemente da chi l'ha buttata dentro più volte o meno volte".

Un campionato di altissimo livello nel quale Delta è riuscita a battere due dirette concorrenti come ABB e Iconacasa. Proprio quella contro Cevenini e compagni è, secondo Spagnolo, la squadra più difficile affrontata: "Noi diciamo 3-2 Loponte perché tutte le volte che il nostro presidente viene a vedere le partite finiscono 3-2, cascasse il mondo. Questi risultati, così come l'1-0 contro EAE o all'esordio contro Generali, sono la fotografia del nostro campionato. Altrimenti non si spiega come una squadra che puntava alla salvezza o che comunque non è così più forte di tutte le altre squadre è al primo posto. E' pretattica? No, i nostri risultati sono la fotografia del nostro rendimento. Non abbiamo mai vinto 9-0, mai ottenuto risultati larghissimi o mostrato le nostre qualità. Abbiamo vinto, come direbbe Allegri, di "corto muso" perché ce la giochiamo alla pari con ogni squadra, siamo allo stesso livello. Poi la nostra tenacia e la nostra verve ci hanno portato a vincere di un gol tutte le partite tranne una: questo ci permette di essere primi. I 3-2 sono come gli 1-0, gol cercati e voluti con le nostre caratteristiche per vincere. La gara più difficile è stata sicuramente quella con ABB perché perdevamo di due gol a fine primo tempo e poi è stato complicato andarli a riprenderli, poi abbiamo addirittura vinto. Poi arrivavamo dal ko contro Amici della Sicurezza, invece contro Iconacasa arrivavamo più in fiducia perché avevamo vinto la partita precedente. Contro Iconacasa abbiamo costruito tanto nel secondo tempo poi loro hanno trovato il 2-1 quasi alla fine con un grandissimo gol. Poi, non sappiamo neanche noi come abbiamo fatto, abbiamo fatto una giocata sensazionale, un doppio colpo nel recupero che ci ha portato alla vittoria. Iconacasa è una grande squadra ma se mi chiedi qual è stata la partita più difficile dico quella contro ABB: se mi avessi detto che, da 0-2 sarebbe finita 3-2, non ci avrei creduto". Il match contro Iconacasa ha visto due dei migliori giocatori del torneo affrontarsi: Nocera e Bogdanov: "Sono due giocatori completamente diversi che potrebbero giocare anche insieme. Bogdanov è un esterno, fa la fascia, non è una vera prima punta, invece Nocera è un riferimento offensivo centrale. Poi anche, carta d'identità alla mano, per caratteristiche fisiche e tecniche sono diversi. Ti direi tutti e due, se dovessi scegliere direi il mio Bogdanov per partito preso, anche se riconsoco le abilità di Nocera, che è un grande attaccante e capocannoniere ed è in grado di fare la differenza nella sua squadra. Lui è come Harry Kane del Tottenham, un giocatore di alto livello che vale più della metà dei successi della sua squadra. Bogdanov ha dei buoni colpi, può ancora fare meglio. Corre per tutta la partita, recupera palloni, fa assist: se devo scegliere qualcuno, scelgo Bogdanov. Si vede che loro due hanno una marcia in più, lo dicono i numeri. Ti dico di più: abbiamo avuto fuori un giocatore per motivi personali che è Donetti, decisivo nell'ultima giornata con una doppietta. Lui si avvicina alle caratteristiche di Nocera: mi sarebbe piaciuto vederlo da inizio campionato, avrebbe lottato per il titolo di cannoniere. Donetti è il nostro Nocera: lo ammireremo tutti dall'inizio al Football Clan, mi aspetto tante soddisfazioni".

Ciò che fa di Delta una squadra difficile da affrontare è la panchina lunga, la qualità della rosa e l'ottimo rapporto all'interno dello spogliatoio, con tanto coinvolgimento e interesse anche da parte del patron, il consulente finanziario Adriano Loponte. Un sodalizio sincero e vincente: "Con Adriano tutto è partito quasi come una proposta di sponsorizzazione, con noi che rappresentiamo la sua attività di consulente finanziario. Poi invece si è affezionato molto anche lui. Se si guarda da lontano è venuto solo due volte, ma sono tante. Lui vive con un'agenda non piena, di più: lavorando con lui tutti i giorni lo vedo. Per lui il lavoro è importantissimo, ricopre una posizione importante nella rete di consulenti finanziari. La famiglia non la trascura, quindi il tempo libero è quasi nullo. I suoi piccoli si sono affezionati. Quando non viene a vedere la partita, la mattina mi telefona dalla macchina e mi chiede il risultato ancora prima di iniziare a lavoro: lo vuole sapere lui e lo vogliono sapere i suoi bambini. E' molto affezionato alla squadra, è al nostro fianco e noi con lui. Tutto questo è merito suo: se non ci fosse stato lui non solo non ci sarebbe stato il torneo, ma forse neanche questa squadra. Sappiamo quanto conta per noi e so che lui sa cosa pensiamo di lui. Il nostro presidente è la fotografia della nostra squadra: noi dobbiamo tutto a lui e speriamo di ricompensarlo ottenendo un risultato positivo".

Infine, Spagnolo fa un bilancio dell'esperienza, senza scomporsi con promesse in caso di promozione: "L'esperienza è stata molto positiva. Devo essere sincero: più positiva di quello che pensassi. Quando ho parlato con voi mi avete detto "Noi vogliamo regalarvi la Serie A". Detta così sembra una frase di un venditore che vuole vendere l'iscrizione al suo campionato, ma giocandolo mi è venuta e mi verrà sempre in mente questa frase: Cun ti regala proprio la Serie A, è proprio vero. Giocando provi delle emozioni, anche grazie alla struttura e ciò che mettete a disposizione: hostess, arbitro, le riprese, anche i cartelloni. Ci fate sentire come in Serie A. Ti svelo un aneddoto: il nostro portiere non è d'accordo con l'uso del pallone da calcio normale, è abituato a quello a rimbalzo controllato del calcio a 5. Ma questa è la fotografia del torneo Cun: io ti voglio vendere la Serie A, ti voglio regalare un palcoscenico importante che sia calcio a 5, 7 o 11 e te lo regalo esattamente come la Serie A, con le regole (a parte la rimessa laterale) e il pallone della Serie A. Do la possibilità ad una persona qualunque di partecipare ad un campionato così bello e così importante. Mi è piaciuto e mi sta piacendo tantissimo, mi ha coinvolto tantissimo, ha coinvolto anche le famiglie, la squadra, i figli del presidente. La Serie i è veramente una genialata, è bellissima. Spero di trovarmi bene, ma ne sono sicuro, anche al Football Clan. Cosa farò se dovessimo vincere? Non saprei, mi sembra tutto così irreale per come questa squadra è arrivata al torneo, con difficoltà interne e incomprensioni anche con alcuni elementi che poi hanno lasciato. Rincorrere la salvezza ci sembrava difficilissimo e poi ci siamo trovati al primo posto con anche una verve ritrovata. Addirittura parlare di cosa faccio in caso di primo posto...non ti saprei dire. Sono una persona estremamente morigerata: queste scommesse, questi "mi butto", non li ho mai fatti. Facciamo che me lo dite voi e, se sarà, perché non è detto, lo farò (ride, ndr)".