ASPETTANDO LA SERIE i CON...DANIEL PLANTA

22/03/2021

L'allenatore di Iconacasa crede nel primo posto: "Non guardiamo a cosa fanno gli altri, è tutto aperto"

Dopo Delta e ABB, rispettivamente con Spagnolo e Radaelli, il viaggio nei protagonisti della Seconda Divisione della Serie i prosegue con l'altra squadra in vetta alla classifica, vale a dire Iconacasa. A parlare ai nostri microfoni è stato Daniel Planta, allenatore e patron della squadra che, al momento, è a 12 punti insieme a Delta, contro cui però ha perso 3-2 in uno scontro diretto ad altissima intensità e con la rimonta finale di Spagnolo e compagni. Proprio il ko è il primo argomento su cui è tornato Planta: "La partita persa all'ultimo andava gestita meglio nel finale, secondo me. Avevamo in campo un ragazzo che ci ha dato poco ascolto, per cui è stato difficile per quel motivo. Si poteva gestire in un altro modo, assolutamente. Ma ci sta, nel calcio non possiamo essere perfetti, le altre partite le abbiamo affrontate bene, il ko con Delta ci è servito per capire come gestire le partite. La più emozionante è stata sicuramente quella persa, perché eravamo in vantaggio a 4 minuti dalla fine e poi dopo sicuramente c'è stata una sbandata. Il match, però, è stato molto bello, vissuto molto bene. Mi è piaciuto molto anche quello con Generali".

Lo scontro diretto, al momento, costringe Iconacasa al secondo posto a due partite dalla fine. Ma Planta crede ancora nella rimonta: "Ci crediamo assolutamente, non dobbiamo guardare a quello che fanno gli altri, ma a quello che facciamo noi. Dobbiamo vincere le prossime due, ma dall'altra parte anche loro dovranno fare sei punti per arrivare primi, quindi è tutto aperto".

L'allenatore di Iconacasa parla anche dei suoi giocatori, in particolare di Nocera, e degli avversari, eleggendo quello che più l'ha stupito tra tutte le squadre finora affrontate: "Il portiere di Delta, Reale, è molto forte. Si vede che è un vero portiere, ha fatto la differenza. Abbiamo tirato tante volte in porta, sarebbe potuta finire 15-1, ma alla fine è finita con pochissimi gol. Delta ha fatto tre tiri in porta e segnato tre reti. Noi abbiamo due giocatori fondamentali: Lorenzo Bertoni e Nocera, il capocannoniere. Ha fatto un gol pazzesco, ma è proprio il miglior calciatore della Lega. Non c'è un giocatore migliore di lui, anche perché lui ha giocato parecchi anni nella Nazionale italiana di calcio a 5. E' stato professionista per tanti anni, il suo lavoro è proprio quello. Quando decide di segnare fa gol, punto. Lui viene da me in panchina, dice "Daniel guarda, adesso faccio gol", e lui va e segna. E io gli dico "Fallo più spesso". Per il resto, devo dire che il nostro è un team, sono tutti ragazzi che giocano nella squadra, in linea con la nostra mission aziendale. Non do un bravo o un cattivo: gli sbagli si fanno insieme e le grandi giocate si trovano insieme".

In campo come fuori, la mission di Iconacasa è chiara: "Mille Giovani sì". Un progetto portato avanti, con splendidi risultati, anche oltre il calcio: "Come azienda nel 2020 abbiamo avuto un +24% di fatturato, andando contro ogni aspettativa in un momento di pandemia. Nonostante questo, noi siamo arrivati a 125 punti vendita in Italia, 25 in più nel 2020 tra preaffiliazioni e aperture. Una cosa fantastica. Stiamo per inaugurare Milano Bocconi e Milano Plinio, due nuovi punti vendita. Siamo in linea con il nostro piano d'azione e progetto per lo sviluppo del marchio. Non abbiamo subito, anzi: nel 2021 arriveremo a tutti i nostri obiettivi senza problemi. La nostra idea è di arrivare a 150 punti vendita entro fine anno e ce la faremo. Questo è un momento di crescita, appena finirà il periodo del Covid andrà ancora meglio. Milano è in sviluppo, con molti cantieri: è la nuova Londra. Ci avviciniamo alle Olimpiadi Invernali del 2026, la città cambierà molto entro quella data".

Un 2021 già positivo, in attesa del rush finale per la promozione nella Prima Divisione del Campionato per le Imprese: "Noi vogliamo il primo posto, ce la metteremo tutta per vincere queste due partite. Dovremo poi incrociare le dita e augurarci che i nostri avversari non facciano sei punti come noi. Se dovesse avvenire, gli farò un applauso: chi centra l'obiettivo va sempre applaudito. Assolutamente".